Andammo la prima volta in Lituania nel giugno del 2005. Il Paese era entrato nell’Unione Europea da poco più di un anno, assieme agli altri due Paesi Baltici: Lettonia ed Estonia.

Difficile spiegare perché c’incuriosiva proprio la Lituania, certo la curiosità di conoscere un paese che era stato inghiottito nell’enorme galassia dell’Unione Sovietica e di cui noi del Sud Europa sapevamo ben poco.
Trovammo un Paese in piena ricostruzione, un paese giovane che guardava al futuro, pur tra mille difficoltà. I primi collegamenti attraverso il web erano possibili solamente dagli InternetCafè. Non c’era il WiFI, come d’altra parte anche in Italia all’epoca. Il Wi-Fi non era molto diffuso.
Dopo quella prima esperienza ci recammo in Lituania una o due volte l’anno. Il Paese si stava velocemente trasformando sia dal punto di vista economico sia sotto il profilo turistico.
La tecnologia stava diventando sempre più importante, il WiFi era sempre più diffuso in ogni luogo. Oggi la Lituania è considerata uno dei Paesi Europei più connessi. Il restauro dei centri storici, l’apertura e il rinnovo dei musei… Tutto cambiava ad ogni nostro nuovo viaggio.
La Lituania è un piccolo Paese che racchiude gioielli architettonici di grande interesse. Molte chiese e palazzi di Vilnius e di Kaunas, le due principali città, parlano del Settecento italiano. Boschi e laghi occupano gran parte del Paese. La penisola Curlandese, confine Occidentale sul Mar Baltico, è una lingua di terra di una bellezza struggente che divide il mare dalla laguna.
A Nida, capoluogo della regione, trascorse le vacanze Thomas Mann. Un Museo, che ai tempi era la sua casa, lo ricorda. Non è difficile immaginarlo seduto allo scrittoio nel suo studio mentre scrive il capitolo di un romanzo, anche ispirato dalla bellezza del paesaggio che aveva davanti ai suoi occhi.
La Lituania è un Paese ancora tutto da scoprire. Chi ama la storia, la natura, l’architettura troverà in quei luoghi i suoi sogni. Cercheremo di raccontarla col medesimo curioso entusiasmo che, nel 2005, ci fece salire su quell’aereo per Vilnius. E che ogni volta ci spinge a tornarci.