L’orologio della Storia scandiva tempi veloci, da quel 9 di novembre in cui cadde il Muro di Berlino. Singolare coincidenza: cent’anni prima, un altro ’89 aveva rimescolato le carte, nel Grande Gioco della Storia.

Per noi, gente del Sud Europa, incerti e nebulosi i Paesi Baltici conquistavano spazio nei giornali e nelle televisioni. Galassie di popoli riprendevano a brillare dopo un buio di generazioni. Paesi dell’Est, Unione Sovietica erano per noi, dimentichi di un Europa che era la nostra. Nella memoria, di chi aveva frequentato con un po’ di profitto i banchi di scuola, riaffioravano sfocati ricordi: Paesi Baltici, Prussia Orientale.

Bandiere e simbolo Stato Lituano
Le bandiere e il simbolo dello stato Lituano all’interno della sala dove venne proclamata la Repubblica nel 1990. La strada per la completa libertà era ancora lunga. La Lituania fu il primo paese sovietico a staccarsi dall’URSS.

A dicembre i titoli dei nostri giornali, delle nostre televisioni erano per la sanguinosa caduta del regime di Ceausescu, in Romania. I media s’accorgono sempre del rumore che fa l’albero che cade ma non s’accorgono della foresta che cresce, silenziosa. Nel dicembre dell’89, dicono le cronache, il PCL (Partito Comunista Lituano) si staccò dal PCUS. La foresta cresceva. Già l’anno prima, nel 1988, si era costituito Sajudis, movimento democratico che, in breve, raccolse un consenso molto vasto. La foresta cresceva. Anche in terreni che non ti aspetteresti.

Antis era il nome di un gruppo rock che, in quegli anni, suscitava l’entusiasmo dei giovani. L’aveva fondato Algirdas Kaušpėdas, giovane architetto di Kaunas. In lituano il significato letterale della parola “antis” è “anatra”, ma esiste anche il significato traslato e questo corrisponde alla nostra “bufala”, notizia non vera. La provocazione al regime stava nella cover della band, dove campeggiava un’anatra e la parola “antis” scritta con i medesimi caratteri del giornale lituano filosovietico “Tiesa”. Anche il nome, quasi un anagramma, lo richiamava.

L'aula della dichiarazione indipendenza al Parlamento Lituano
La storica aula del Parlamento Lituano dove venne proclamata l’indipendenza della Repubblica Lituana, dopo oltre 50 anni di occupazione Sovietica
Aula Parlamentare oggi-Lituania Parlamento
Durante la nostra visita, siamo entrati anche nell’attuale aula parlamentare durante una seduta.

Scrive Artemy Troitsky, giornalista e critico musicale nel libro “Back URSS” dedicato alla musica rock dei Paesi sovietici: “…Nel giugno del ’88 venne fondato Sajudis, il Movimento Popolare Lituano per il Rinnovamento. Gli Antis ebbero un ruolo di primo piano nella grandiosa cerimonia d’inaugurazione… Algis venne eletto nel Gran Consiglio di Sajudis…”.

Marina e presidente Landsbergis
Abbiamo incontrato Vytautas Landsbergis durante una cerimonia in ricordo di Dalia Grinkevičiūtė, simbolo della resistenza di un intero popolo.
LithuanianStories e Vytautas Landsbergis
L’incontro con il Presidente, mentre gli spieghiamo il nostro progetto

Girano le lancette dell’orologio della Storia. Il movimento Sajudis vinse le elezioni del Soviet Supremo della Lituania e Vytautas Landsbergis, il professore del conservatorio di Vilnius che era tra i fondatori, fu nominato Presidente.

Lituania-Dichiarazione indipendenza 11 Marzo 1990
Copia dello storico documento che Proclama l’Indipendenza della Lituania dall’Unione Sovietica.

Le lancette della Storia girano e l’11 marzo del 1990 toccò a Landsbergis proclamare la nuova Repubblica della Lituania libera. I maggiori quotidiani europei riportarono la notizia in articoli di taglio basso. Alcuni pubblicarono la foto di Landsbergis, attorniato dai componenti il nuovo Parlamento. Una gigantografia di quella foto campeggia oggi nel Parlamento di Vilnius.

Dichiarazione Indipendenza Lituana-Foto storica
La foto storica scattata l’11 marzo 1990, giorno dell’indipendenza Lituana dal Regime Sovietico, campeggia oggi all’interno del Parlamento.

La Repubblica era proclamata ma la vera libertà non ancora raggiunta. In Lituania stazionavano le truppe d’occupazione sovietiche. Ancora lutti attendevano il Paese, prima che l’ultimo soldato sovietico attraversasse il confine, nell’agosto del 1993. Ma, questa, avrebbe detto Kipling, è un’altra storia. La racconteremo un’altra volta.

Edo Prando/Marina Macrì

11 Marzo 1990, Lituania proclama la Repubblica indipendente

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