A ottobre 2019 Papa Francesco ha nominato Cardinale l’Arcivescovo della diocesi di Kaunas, Sigitas Tamkevičius. Una nomina inaspettata. Un percorso, il suo, che lo ha visto impegnato giorno dopo giorno in difesa della libertà durante l’occupazione Sovietica. Incarcerato per diversi mesi nelle prigioni del famigerato quartier generale del KGB nel centro di Vilnius, Tamkevičius fu condannato a 10 anni di lavori forzati ed esilio in Siberia. La sua è una testimonianza preziosa. Negli anni Ottanta l’Unione Sovietica non aveva alcuna intenzione di concedere la libertà alla Lituania.

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La nostra intervista al Cardinale Lituano Sigitas Tamkevičius

Lo abbiamo incontrato a Kaunas, nell’Arcidiocesi della città, dove vive e lavora. Oggi ha ottant’anni e vuole ancora essere utile al suo Paese. È un uomo semplice che guarda alle cose concrete. È consapevole che cinquant’anni di occupazione non si possono cancellare facilmente e che la libertà va difesa ogni giorno.

Lo studio del Cardinale nell’Arcidiocesi di Kaunas. Usa il computer ed è anche attivo su Facebook

È uno degli artefici delle pubblicazioni clandestine realizzate durante l’occupazione per denunciare le persecuzioni del regime.

Alcune copie delle pubblicazioni clandestine realizzate da Sigitas Tamkevičius e da altri suoi colleghi, durante l’occupazione Sovietica della Lituania: “Cronache della Chiesa Cattolica Lituana

Antistante l’Arcidiocesi, c’è la Piazza del Municipio di Kaunas. Il Natale era alle porte quando lo abbiamo incontrato e stavano allestendo l’albero per la festività. Osservava con un sorriso quanto stava accadendo nella piazza. Tamkevičius racconta il passato, ma è un uomo del presente. Per essere a fianco dei fedeli non disdegna l’uso del computer e dei social network. Cercatelo su Facebook, lo troverete.

La nostra intervista al Cardinale Sigitas Tamkevičius
Sigitas Tamkevičius, la Chiesa Lituana in Era Sovietica

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