Diplomazia. Una parola che evoca affari politici, di cui molti non vogliono occuparsi. In realtà la diplomazia e le attività ad essa connesse sono profondamente legate alla vita di ogni cittadino. Attraverso la diplomazia e le attività dei ministeri degli affari esteri si intessono i rapporti internazionali, si prepara il terreno per attività commerciali e industriali, oltreché culturali… E si garantisce assistenza e supporto ai cittadini che per lunghi o brevi periodi risiedono all’estero. Un aspetto molto attuale quest’ultimo. A causa della pandemia molti di noi, in tutto il mondo, hanno dovuto ricorrere alle ambasciate o ai consolati, diretta emanazione del Ministero degli Esteri, per tornare a casa o aver supporto nel paese in cui si trovavano.
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A Kaunas abbiamo visitato una interessante mostra sulla storia della diplomazia Lituana. La scelta del luogo non è casuale. La città fu capitale nel periodo tra le due guerre mondiali. La mostra è allestita presso il rettorato dell’Università Vytautas Magnus che fu sede del Gabinetto dei Ministri. Alcuni locali furono utilizzati come appartamento privato dai Ministri degli Esteri dell’epoca. Il Ministero vero e proprio invece era a poche centinaia di metri. La Lituania, paese che molti italiani ed europei stanno imparando a conoscere in questi anni, ebbe un ruolo fondamentale nella storia del vecchio continente: dal Granducato di Lituania che si estendeva sino al Mar Nero, alla promulgazione della seconda carta costituzionale al mondo, nel 1791, dopo quella degli Stati Uniti d’America, fino all’indipendenza riconquistata dopo oltre 70 anni di occupazione Sovietica. Fu il primo Paese dell’URSS a sganciarsi dall’impero sovietico. Sicuramente ciò ebbe un ruolo decisivo anche su quanto avvenne negli altri Paesi della galassia sovietica.
Più di cento anni fa, nel 1918, la Lituania riuscì a ricostruire il proprio Stato e a far valere la propria indipendenza. Durò fino al 1940, dopo lo scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, seguita dalla prima occupazione Sovietica, dall’invasione Nazista e dalla successiva occupazione da parte dell’URSS che ebbe fine solamente all’inizio degli anni Novanta. Una occupazione durissima che cancellò il paese dalle carte geografiche per oltre 50 anni.
Con la restaurazione dello stato Lituano, nel 1918, fu istituito il Ministero degli Affari Esteri e iniziarono le attività diplomatiche in tutto il mondo. Quello che però possiamo definire come “diplomazia” ebbe inizio anni prima, durante la Prima Guerra Mondiale: i futuri fondatori dello Stato iniziarono a preparare il terreno per raggiungere l’obiettivo. Ebbero incontri e avviarono trattative con esponenti dei governi di altri paesi e stilarono documenti politici.
La diplomazia, le attività diplomatiche, i ministeri degli esteri sono parte fondante di una nazione. Sono l’espressione del paese al di fuori dei suoi confini, tramite ambasciate e consolati. Nel corso degli anni, ad esempio, i molti Lituani che già dalla fine dell’Ottocento erano emigrati soprattutto negli Stati Uniti, successivamente anche in Sud America, ebbero un supporto fondamentale dal proprio Paese attraverso il Ministero degli Esteri. Le attività diplomatiche non si fermarono durante l’occupazione sovietica, ma continuarono in esilio e furono decisive per mantenere l’idea di Stato che tutti speravamo potesse rinascere quanto prima.
Visitando le quattro sale della mostra si ripercorre un intero periodo storico, dalla Prima Guerra Mondiale fino ai giorni nostri. Documenti e filmati d’epoca raccontano le varie tappe della Lituania fino all’indipendenza del 1990, le origini delle attività diplomatiche, le attività durante l’esilio nel periodo sovietico. Si respira l’atmosfera di quei tempi attraverso le immagini e nella sala dove è stato ricostruito il Gabinetto del Ministro degli Esteri Stasys Lozoraitis (1934-1938) con mobili ed effetti personali autentici.
Guida d’eccezione per la nostra visita: Alfonsas Eidintas, uno dei maggiori storici Lituani, che ha curato l’allestimento della mostra.
Per visitarla è necessario prenotare la visita a questo indirizzo: diplomatijos.paroda@vdu Sarà aperta fino a novembre 2021
Ringraziamo il professor Eidintas e Diana Zarembiene del Ministero degli Esteri Lituano
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