Cosa sta succedendo al confine tra Lituania e Bielorussia? Molti giornali dedicano spazio alla situazione tra Polonia e Bielorussia, pochi si occupano della Lituania. E spesso le notizie pubblicate sono generiche, prive di approfondimenti. Se non fake news o propaganda. Non è un caso che il Dipartimento Strategico di Comunicazione Lituano, che si occupa di trovare e segnalare questo tipo di notizie, ne abbia rilevato un aumento consistente dall’inizio del 2021 riguardanti la Lituania.
Per questi motivi abbiamo deciso di intraprendere un viaggio in Lituania lungo i confini con la Bielorussia. Siamo andati in zone diverse, all’interno delle aree sottoposte a stato di emergenza: nelle municipalità di Lazdijai e Druskininkai; e nell’appendice di Dieveniškės, regione di Šalčininka.
Per la prima volta dalla sua indipendenza, dichiarata nel marzo 1990, il governo Lituano ha instaurato una sorta di area di sicurezza (stato di emergenza), sorvegliata dalle Guardie di confine, accessibile solo alle persone che vivono o lavorano in quella zona, e a giornalisti accreditati. Nella municipalità di Druskininkai è stata allestita una base militare che offre supporto logistico alle guardie di frontiera. Abbiamo chiesto lo speciale accredito come giornalisti. Concesso con alcune regole: indossare giubbotti riflettenti per essere immediatamente riconoscibili; non avvicinarci a meno di 100 metri dal confine con la Bielorussia.
Abbiamo trovato una situazione abbastanza tranquilla, completamente diversa da quella al confine tra Polonia e Bielorussia. I migranti accompagnati dai soldati Bielorussi ai confini con la Lituania sono pochi, nonostante quest’ultima abbia un confine con la Bielorussia lungo il doppio rispetto alla Polonia.
Come afferma anche l’Unione Europea e i Paesi coinvolti, infatti, più che una crisi migratoria è un problema geopolitico, un vero e proprio attacco all’Europa da parte del regime di Lukashenko, andato al potere con elezioni fraudolente nell’agosto del 2020, e oggi oggetto di sanzioni da parte dell’Unione Europea. Dietro, ovviamente, l’ombra della Russia che ha interesse a dividere l’Europa e che ha interesse a distogliere l’attenzione dal fronte Ucraino. Sarà un caso che sia proprio la Polonia la maggiormente colpita da questa “guerra ibrida”? Un paese che ha diverse controversie con l’Unione Europea e quindi ne rappresenta un punto debole?
Nel nostro reportage abbiamo intervistato il Vice Ministro degli Interni Kęstutis Lančinskas. Una persona molto qualificata che ha lavorato in Ucraina per conto dell’Unione Europea e ha partecipato a diverse missioni di peacekeeping. Abbiamo inoltre incontrato il capitano Algirdas Spurga, a capo della compagnia del distaccamento militare allestito a Druskininkay. Nel video la testimonianza di quanto abbiamo visto e sentito durante il nostro viaggio ai confini con la Bielorussia.
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