Ottobre 1989. Il muro di Berlino era ancora una realtà. La cortina di ferro divideva l’Europa.
Migliaia di persone scesero in piazza a Lipsia, allora parte della RDT (DDR) sotto il controllo dell’Unione Sovietica, per chiedere libertà, diritti umani e riforme. “Niente violenza”, “Noi siamo il popolo” gridavano a gran voce i manifestanti.
Nonostante la situazione fosse carica di tensione non ci sono stati arresti o provocazioni da parte della polizia o degli agenti della Stasi.
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L’installazione “Menschen” di Philippe Morvan a Vilnius, davanti al Palazzo Presidenziale della capitale lituana per il Light Festival 2023, ricorda quegli eventi. Philippe è un artista francese che vive a Lion. Ha realizzato quell’opera tre anni fa, in occasione dell’anniversario della Rivoluzione Pacifica.
La sua installazione consiste in un enorme pannello circolare con 960 torce raccolte a Lipsia o nei mercatini dell’usato di tutta Europa. Ogni torcia rappresenta i cittadini della città tedesca.
“…Quando ho iniziato a collezionare le torce, sono rimasto davvero colpito da quanto fossero diverse l’una dall’altra per design e forma. Mi hanno fatto pensare alle persone, ecco perché chiamiamo l’installazione «Menschen», umanità”, ci ha detto Philippe.
“Vedo che la gente è attratta dall’installazione – prosegue Philippe – Crea un’atmosfera pacifica e le persone sono sole in quella situazione. Penso che tutti abbiano uno specifico scenario in testa di fronte a questa opera, ma ovviamente non posso dire quale”.
L’ottobre 1989 fu solo l’inizio di un grande cambiamento. Dopo quarantaquattro anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, e dopo ventotto anni dalla costruzione del Muro in Germania, i paesi occupati dai sovietici vedevano finalmente il momento della riconquista della libertà e dell’indipendenza.
L’installazione di Philippe è un grande lavoro per ricordare coloro che hanno vissuto quell’incredibile momento della storia.
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