L’Ambasciatore italiano Diego Ungaro ha terminato il suo mandato in Lituania. Arrivato a settembre 2020, Ungaro ha dovuto affrontare un periodo caratterizzato da crisi che hanno sconvolto il mondo intero: la pandemia che ha costretto molti paesi a chiudere attività e relazioni sociali e la guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina.
Abbiamo intervistato l’Ambasciatore poco prima che lasciasse la Lituania alla volta dell’Italia.
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Ungaro, con la fine della missione in Lituania, ha terminato anche la sua carriera diplomatica. Laureato in Scienze Politiche all’università La Sapienza di Roma, in seguito ha conseguito un master in Relazioni Internazionali presso l’università SAIS/John Hopkins di Washington.
Ha svolto diversi incarichi come diplomatico in paesi come Austria, Arabia Saudita, Turkmenistan. Era a Mosca all’inizio degli anni Novanta e ha assistito al crollo dell’Unione Sovietica.
Nonostante il periodo complesso a livello internazionale in cui si è svolta la sua missione in Lituania, Ungaro ritiene che le due esperienze siano servite anche ad accrescere i rapporti tra i paesi dell’Unione Europea: “…il Covid aveva bloccato e isolato ogni paese, ogni comunità. Le persone erano costrette all’autoisolamento. Tutto ciò è stato anche una grande occasione per unire le forze, per combattere l’epidemia. La solidarietà che è emersa nel comprare i vaccini assieme, nel diffonderne l’utilizzo, è stata una grande esperienza, una grande, straordinaria crescita”.
La guerra, tuttora in corso, ha avuto, e sta avendo, un impatto ancora maggiore. “… Questo è l’altro grande episodio che pure ha segnato questi miei tre anni. Una aggressione immotivata in violazione palese del diritto internazionale. Un tentativo di annullare, di negare l’identità culturale di un paese diverso dalla Russia”.
La Lituania, che confina con l’exclave della Federazione Russa di Kaliningrad e con la Bielorussia, si è trovata ad affrontare una guerra molto vicina e proveniente dal Paese che fin dai tempi degli Zar minaccia la sua sicurezza e indipendenza. “…Quello che mi ha colpito in Lituania è stata la fortissima mobilitazione della popolazione, del governo, delle istituzioni a sostegno della Ucraina”.
L’ambasciatore è inoltre rimasto molto colpito da come i lituani siano riusciti a riconquistare la loro indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1990, e dall’incredibile evento chiamato Via Baltica. “È stata una grande esperienza – afferma – poter incontrare le persone che hanno vissuto quei momenti”. Tra questi Vytautas Landsbergis, il quale affermò, di fronte all’allora Segretario dell’URSS Gorbaciov, la volontà dell’intero popolo lituano di essere indipendente.
Ungaro sottolinea anche l’impegno militare dell’Italia per la sicurezza dell’intera regione Baltica. L’Italia è attivamente coinvolta con navi militari nel Mar Baltico, aerei nella base di Šiauliai, e con i bersaglieri in Lettonia.
Così come è altrettanto importante evidenziare, afferma l’Ambasciatore, il rafforzamento delle relazioni economiche e culturali in diversi campi tra Italia e Lituania.
“Grazie Vilnius – conclude l’Ambasciatore – grazie Lituania, grazie lituani e lituane per la ricchezza di questi scambi che mi hanno arricchito e attraverso la mia presenza, attraverso lo sforzo di tutta l’ambasciata hanno consolidato e fatto crescere anche i rapporti bilaterali tra i due paesi”.
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